Il progetto è l'applicazione, nel territorio della Regione Umbria, della metodologia per la valutazione della vulnerabilità conservativa e del rischio definita dall' Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.

La Regione Umbria, in accordo con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ed il MiBAC, ha inteso attuare così un progetto pilota su scala nazionale, che permettesse di legare l'analisi del bene-patrimonio ad una analisi operativa dei rischi e ad esso connessi, in caso di calamità naturali.

L'attività di schedatura, condotta attraverso l'uso di un tracciato denominato scheda sanitaria, ha in oggetto una selezione di beni architettonici presenti all'interno dei territori comunali di Citerna, San Giustino, Città di Castello, Montone, Pietralunga, Monte Santa Maria Tiberina, Gubbio, Fossato di Vico e Spoleto, per 684 schede individuo/componente e 164 schede complesso.

Con i dati desunti dalle schede e le informazioni di pericolosità territoriale esistenti è stato possibile costruire modelli di calcolo di vulnerabilità e rischio su 3 diversi tematismi (sisma, frana, alluvione), applicando una classificazione del livello di rischio per ogni monumento.